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NEL CROWDFUNDING ENERGETICO NON C’È DEFAULT E IL TASSO DI PUNTUALITÀ DEI PAGAMENTI È DEL 99,1%
23/05/2022
ATTUALITÀ
di RedazioneContrariamente ad altri settori —come anche quello immobiliare— quello del crowdfunding energetico offre la possibilità di investire senza correre dei rischi. «Ad oggi il tasso di default è pari a zero» puntualizzano gli analisti di Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico.
Zero default. Nel crowdfunding energetico il 99,1% dei pagamenti sono puntuali: ecco i dati snocciolati da Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico.
Per quanto riguarda l’UTP (Unlikely to Pay) —le inadempienze probabili— l ’analisi di Ener2Crowd rileva che il settore è virtualmente privo di rischi (rischio prossimo allo zero). Cosa che non è così per qualunque altro settore, seppure in epoca pandemica siano intervenuti numerosi strumenti di finanza agevolata a sostegno della liquidità delle imprese.
Proprio per quanto riguarda le inadempienze probabili, un’indagine realizzata da CRIF in partnership con Credit Village rileva invece tra i settori più presenti quello immobiliare, quello delle costruzioni e quello dell ’intrattenimento.
Dall’indagine CRIF-Credit Village, lo stock dei crediti deteriorati lordi nel 2021 è risultato in contrazione, scendendo da 97 miliardi di euro del 2020 a 88,4 miliardi dello scorso anno, con previsioni sono stabili per il 2022.
Insomma il rischio di credito ha raggiunto minimi storici. Eppure, nonostante gli interventi governativi e di categoria che hanno mitigato in modo estremamente efficace gli effetti della crisi economica causata dalla pandemia, i default sono ancora all’ordine del giorno.
All ’interno di questo scenario la componente UTP si attesta a quota 43,1 miliardi, sorpassando la quota di sofferenze (Bad Loans) che si attesta a 41,6 miliardi. Il 51% è collegabile a società di capitali e persone, il 12% a famiglie produttrici mentre per il 37% a famiglie consumatrici.
Zero default invece per il crowdfunding energetico. Per questo la finanza alternativa green è oggi l’investimento più sicuro.
«Le performance finanziarie di tale attività sono eccezionali, non solo in termini quantitativi ma anche per il bassissimo profilo di rischio delle operazioni» puntualizza Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com.
Attraverso la piattaforma, l ’energy crowdfunding ha coinvolto, fino a fine aprile, 27 aziende italiane provenienti dai settori dell ’efficienza energetica, della produzione di energia e della riqualificazione edilizia, per un totale di 6,8 milioni di euro raccolti e 7,5 milioni di euro di valore, con 0,7 milioni (la differenza tra il valore e la raccolta) che è proprio quanto finisce nelle tasche degli investitori sotto forma di interessi annuali.
Ad oggi il 100% delle rate di finanziamento sono state ripagate per un ammontare pari a circa il 25% del valore totale, con il 99,1% pagate in anticipo (4%) o puntuali (95,1%) e solo lo 0,9% pagate con un ritardo massimo di 9 giorni.
Tale dato conferma come gli strumenti della finanza alternativa, abbinati alla grande missione della transizione energetica sostenibile, siano uno strumento in grado di generare e condividere valore con stabilità e serenità degli investitori.
Ener2Crowd.com monitora tali dati su base mensile, condividendo un report dettagliato con la propria comunità di investitori su base semestrale ed includendolo nella relazione di impatto annuale che è obbligata a redigere in quanto Società Benefit.
«In merito alla concentrazione dei finanziamenti, per arrivare ad una concentrazione superiore al 50% bisogna sommare almeno 6 proponenti su 27 (il 22%), considerandoli rispetto al numero di campagne, sul capitale raccolto e sul capitale ancora da restituire. Secondo noi è un ottimo risultato, da tenere come benchmark per gli anni futuri» commenta Paolo Macina, funzionario assicurativo esperto di finanza etica, nonché membro del Comitato Etico di Ener2Crowd.com.
Per quanto riguarda gli altri indicatori, si va sul velluto perché sono tutti ottimi: 109 su 114 rate restituite in tempo (95,6%), 4 su 114 rate restituite in anticipo (3,5%) e solo una rata su 114 restituita con un ritardo di 9 giorni (0,9%), con un tasso medio pagato del 5,83% ed un tasso massimo pagato del 7,58%.
Numeri record a cui si somma anche un nuovo successo, quello della recente «campagna Noleggio Energia» per lo sviluppo di un impianto fotovoltaico che in un mese è riuscita a raccogliere dal «crowd» 1,2 milioni di euro, facendo segnare un nuovo record non solo per il volume totale raccolto per un singolo progetto, ma anche perché è riuscita a coinvolgere investitori privati con capitali molto importanti su finanziamenti della durata di 5 e 7 anni, in piena alternativa alla scelta immobiliare, le cui rendite sono ormai intorno al 3-3,5% annuo, ai minimi storici, contro il 5,83-7,58% del crowdfunding energetico, testimoniando un cambio di paradigma per il settore, abituato a voler concretizzare tutti i ritorni in pochissimo tempo, molto spesso a scapito della sicurezza stessa della scelta.
«Raccogliere oltre un milione di euro da una campagna crowd, —senza il famoso “pre-commitment”— è un successo che testimonia la forza di uno strumento come il crowdfunding abbinato alla sostenibilità, e che ci da ancora più forza nel continuare a sviluppare la nostra soluzione ed investire in nuove tecnologie a favore della possibilità per le persone di investire nella riduzione delle emissioni di CO2» commenta Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com.
«Con questa campagna diamo un segnale fortissimo al mercato, sia nei confronti delle aziende che nei confronti degli operatori fintech. Ma sopratutto vogliamo che sia un messaggio per le persone: quanto stiamo facendo è veroe reale e far crescere la propria ricchezza sostenendo la transizione energetica in modo democratico ed inclusivo è una possibilità che attira sempre più capitali da chiunque ne abbia capito il valore» aggiunge Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd.com.